In america è l’Hot-dog, in Germania wurstel e patate e a Palermo? Il pane ca’meusa, il panino con la milza. Questo è uno dei tanti cibi che possono essere acquistati per le strade della città palermitana. I venditori di queste pietanze non si riconoscono da un insegna appesa o da un segnale stradale ma a fare da richiamo ai cittadini che all’ora di punta vorrebbero gustare velocemente un piatto tipico della tradizione siciliana è il fumo della carne sulla brace. L’origine di questo piatto sembra risalire al medioevo. Gli ebrei palermitani che macellavano la carne, dato il non poter percepire denaro per il proprio lavoro a causa della propria religione, si tenevano le interiora degli animali che avrebbero poi venduto con pane e formaggio. Dopo essere stati cacciati da Ferdinando II D’Aragona detto il cattolico, questa attività venne continuata dai caciottari palermitani. Ad accompagnare questo piatto, senza dubbio dal gusto deciso , ci pensano le panelle e crocchè, le cosiddette cazzille, che con un po’ di limone spremuto sopra “si esaltano”; troviamo anche la pizza-sficione preparata con pane morbido, salsa di pomodoro, acciughe, cipolla origano e formaggio tipico siciliano caciocavallo;poi abbiamo la stigghiola che sarebbero le budella d’agnello condite con prezzemolo e cipolla; troviamo anche la frittola a base di carne di vitello; la quarume, sempre interiora di vitello bollite, da qui il termine “pietanza calda”, con sedano, cipolla, carote e prezzemolo; il polpo che sarebbe il polipo cucinato spesso con le patate; fino ad arrivare a pezzi cosiddetti di tavola calda che possono essere consumati in piedi ,come le arancine di riso, altra pietanza tipicamente siciliana, una palla di riso fritta farcita con ragù mozzarella e piselli. È chiamata arancina nella parte della Sicilia occidentale come riferimento al frutto dell’arancio, l’arancia appunto. Virtual Tourist ha stilato una classifica che raccoglie tutti i migliori cibi da strada presenti al mondo, che è stata pubblicata poi da Forbes. Al primo posto svetta tra tutte Bangkok, in Thailandia, grazie al Pad Thai, ossia pollo al curry verde e insalata di papaya; al secondo Singapore a cui seguono Penang (in Malesia) e Marrakech in Marocco con le prelibatezze che vengono vendute all’interno dei souk marocchini. Grande sorpresa per il quinto posto assegnato a Palermo: Virtualturist, infatti, esprime la sua sorpresa nei confronti di un luogo che fa dello sedersi a tavola a mangiare il proprio cavallo di battaglia, la differenza con gli altri paesi del mondo sta nel fatto che, come abbiamo citato prima, a Palermo il cibo da strada è una tradizione divenuta arte. Passeggiando per le sue vie ciò che colpisce il visitatore, insieme agli scorci mozzafiato, sono gli odori. Profumi e aromi della cucina capaci di colpire cervello e gola in un colpo solo. Palermo, tra l’altro figura come prima tra le città europee e unica tra le italiane, che conquista i turisti con il cibo locale e non come accade spesso all’estero con il fast food statunitense. Il fascino gastronomico è quindi un’altra attrattiva per i turisti che visitando la Sicilia ne possono cogliere non solo gli aspetti culturali, artistici, architettonici ma anche quelli culinari, d’altronde come si dice “paese che vai usanza che trovi”.